Questo cambiamento delle lancette dell’orologio, è stato adottato ufficialmente in Italia nel 1966 principalmente per ottimizzare la durata delle giornate ed il conseguentemente sfruttamento da parte degli uomini della luce solare.
Questa “tradizione” affonda le radici nei decenni delle due Guerre Mondiali ed ha così proseguito la sua carriera, ma è diventato nella contemporaneità ormai non più così fondamentale.
Il ritmo circadiano è, in sintesi, il nostro orologio biologico interiore. Regola le principali caratteristiche interne del nostro organismo, quali la pressione arteriosa, la temperatura del corpo, il tono muscolare, la frequenza cardiaca…
È anche responsabile della variazione della secrezione ormonale, in primis della melatonina, ormone la cui sintesi avviene nelle ore di buio e che contribuisce al rilassamento.
Per aiutare il nostro organismo a metabolizzare in maniera più fluida il passaggio da ora legale a ora solare i momenti topici su cui incentrare la nostra attenzione sono il mattino e la sera.
Dovremmo esporci alla luce solare nelle prime ore del mattino, per resettare il ritmo biologico e sopprimere la produzione di melatonina: basta una passeggiata mattutina o una colazione al bar seduti fuori.
Venti minuti sono già sufficienti al nostro fisico per capire la variazione di situazione e adeguarvisi gradualmente.
Altrettanto importante è la sera: è preferibile evitare le luci blu degli schermi elettronici e alcol e caffeina, specie se per chi fa fatica ad addormentarsi.
Le ricerche su Google dedicate ad intrattenimento in corrispondenza di questi due episodi annuali infatti il cyber-ozio aumenta minimo del 3%.
Altre ricerche trovano anche che gli incidenti stradali, durante i sei mesi dell’ora solare, aumentano.
Inoltre, in corrispondenza delle giornate in cui si opera il cambio d’ora, si ha un aumento degli attacchi di cuore, dovuti dal fatto che il sistema cardiovascolare si trova a doversi adattare a tanti cambiamenti in poco tempo.
Ai più deboli di cuore i medici consigliano di effettuare un passaggio inusuale ma graduale: anziché un’ora tutta insieme, passare un quarto d’ora alla volta dal vecchio orario al nuovo orario.
Non è raro infatti che si manifesti nelle persone una sindrome da jet-lag, termine con cui si identifica l’insieme di disturbi che si manifesta con il cambiamento repentino di fuso orario e la conseguente perdita di sincronia tra l’orologio biologico interiore e il ritmo sonno-veglia variato.
In conclusione, qualche suggerimento utile ad attutire gli effetti collaterali dell’inevitabile spostamento delle lancette che avverrà tra la notte di sabato 30 e domenica 31:
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