I bonus riguardanti lavori di diversa natura relativi alle abitazioni sono tanti: il 110% sui lavori di edilizia e ristrutturazione facciate, i lavori di messa in sicurezza in caso di terremoti…non poteva mancare anche una facilitazione all’acquisto di mobili ed elettrodomestici, volta soprattutto a migliorare l’ecosostenibilità e l’efficienza energetica nelle nostre case.
Questo bonus consiste in una detrazione Irpef al 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici la cui classe energetica non sia inferiore alla A+ (tranne i forni e i lavasciuga, cui è concessa la A come classe minima) che siano destinati all’arredo di un immobile oggetto di una ristrutturazione.
È stato promosso per incentivare la spesa dei cittadini destinata all’acquisto di beni e servizi, a seguito della stringente crisi economica dovuta alla pandemia.
Quali sono gli elementi che vi rientrano all’interno?
In sintesi tutti i mobili nuovi: armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, comodini, divani, poltrone, materassi, credenze, letti…ma non solo!
Come accennato sopra, anche gli elettrodomestici ad alta efficienza energetica (> A+) inclusi: frigoriferi, congelatori, ventilatori, condizionatori, forni a micro-onde, fornelli, piastre a induzione…
Il tetto di spesa massimo detraibile è 16000 euro, che sono riconosciuti anche qualora il mobilio sia destinato a un ambiente diverso rispetto a quello ristrutturato – ma pur sempre nello stesso immobile, oppure anche se i lavori riguardano una pertinenza dello stesso (cantina, soffitta, posto auto…).
Per questo indennizzo però non si può ricorrere alla cessione del credito, così come non si può accedervi tramite sconto in fattura.
Questa detrazione non è legata all’ISEE, perciò si può richiedere a prescindere dal reddito annuo, e si ottiene indicando le spese sostenute a questo fine nella dichiarazione dei redditi.
Il bonus spetta soltanto al contribuente che usufruisce della detrazione per le spese di recupero del patrimonio edilizio.
Per ottenerlo, è necessario effettuare il pagamento dei beni coinvolti in modalità tracciabile, ovvero con bonifico o carta di debito o credito.
Pagamenti in contanti, tramite assegno o con altri metodi non sono ritenuti validi al fine di ottenere la detrazione.
Quest’ultima verrà poi restituita in dieci quote annuali di pari importo a chi ne è avente diritto.
In questa agevolazione fiscale possono rientrarvi anche gli acquisti effettuati nel 2020, ma soltanto a patto che i lavori di ristrutturazione non abbiano una data di inizio antecedente l’1 gennaio 2019.
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